Maggio 1980.Gran Premio di Montecarlo f1
Mi era capitato di acquistare una bellisdima 365 gt 2+2 di colore grigio metallizzato di pochissimi kilometri.Questa autovettura era di un amico personale del Commendator Ferrarie veniva tenuta in rimessaggio,uno dei rarisdimi casi credo,all'interno dei locali della sede Ferrari di Modena in via Trento Trieste,dove io ero solito passare a salutare un qualche amico se non il Commendatore.Si trattava appunto dell'auto appartenuta al Conte Grandi che pur essendo modenese avendo sposato una Rangoni Macchiavelli,quasi sempre risiedeva in Brasile dove credo avesse una grande tenuta agricola.La 365 era praticamente sempre ferma a Modena,gli pneumatici non erano mai stati sostituiti dalla nascita,la batteria viceversa piu'volte.
Un auto comodissima ed anche velocissima poiche'l'amico Gaetano Florini che gestiva a Modena il reparto dei clienti sportivi,aveva provveduto a fare una cura ricostituente di cavalli (carburatori,assi a cammes ,scarichi ecc.)Era solo un po'pesante.PininFarina non costruiva auto leggere.
Quale occasione migliore che fare un bel viaggio a Montecarlo in occasione del gran premio di f1 in maggio del 1980?Avrei avuto modo di provare non solamente l'auto ma anche tutte le vitamine immesse da Gaetano.Prudenzialmente,poiche'il viaggio l'avrei fatto a pieno carico io,mia moglie,mia sorella e mio nipote con le relative valigie,gonfiai ad una pressione molto piu'alta del dovuto gli ottimi Michelin xwx pensando di poter provare nel lungo viaggio la velocita'dell'auto;da notare che allora il traffico era ben piu'ridotto di oggi e sopra di ogni cosa non c'erano tutor e limiti di velocita'da interdire la patente di guida.Accadde che al casello di Piacenza dove si usciva per prendere il raccordo per Genova,in ingresso mi si accodo'un Porsche turbp 3.0.Inizio'una corsa stradale che non ostante una mia breve sosta per uno "stint"di super,probabilmente fatta anche dal Porchista,ci fece ritrovare alla frontiera di Ventimiglia uno dietro l'altro.
Io avanti pero'.
I quattro tubi di scarico Ansa nuovi,erano all'interno colore della trerra cotta chiara,pulitissimi,ed il contakilometri piu'volte vide la lancetta tremolante segnare 270km/h.
Mia Moglie urlava piu'forte di quanto facessero i dodici cilindri e gli scarichi,senza pero'ottenere grandi risultati.Io mi divertivo troppo e non prestavo ascolto,pur sapendo che arrivati in albergo avrei pagato il conto!Tutto ando'per il meglio ed in meno di tre ore arrivammo a Monaco.Ando meno bene la gara per noi Ferraristi,vinse la corsa Reuteman che non correva ancora per Ferrari.Noi in quel 1980 avevamo una modesta t 5 di transizione in attesa del turbo,che preferisco dimenticare.
Ebbi occasione il mese seguente di scrivere al Commendatore del viaggio fatto con la 365 "truccata",della divertente galoppata fatta assieme al turbo Porsche arrivato secondo e non trascurai di menzionare le urla di Nicoletta,mia moglie che coprivano il canto del 12 cilindri di casa.
La qualcosa deve averlo divertito poiche'dopo pochi giorni,dall'invio della mia lettera,passo'il buon Dino Tagliazucchi,autista del Commendatore,che mi disse di andare a trovarlo per ragguagliarlo del viaggio.
Il giorno seguente ero gia'a Fiorano.A "rapporto".
Chiese del viaggio,della velocita,del calore sviluppato dagli pneumatici,ma in modo particolare si soffermo'sulle urla di mia moglie.
Era molto divertito,e con quel sorriso che piu'volte ho visto e sempre paragonato ad un ridere di un fanciullo,mi fece un racconto come un Nonno farebbe ad un nipote.
Riguardava un viaggio fatto da Lui con a fianco la Signora Laura lungo la via Emilia,le autostrade ancora non erano state costruite.Alla altezza di Parma la Moglie si,lamentava un po'troppo per la velocita.Tanto che si fermo'presso un ristorante,chiese alla Sig.ra Laura di scendere e di aspettarlo che l'avrebbe ripresa al ritorno.
Ripasso'dopo circa quattro ore e ritornarono assieme a Modena in Largo Garibaldi dove abitavano.
Sono convinto che Laura Garello abbia voluto molto bene ad un personaggio tanto particolare come Enzo Ferrari.Nelle occasioni delle frequentazioni avute quando parlava di Suo marito era solita dire "Il Mio Enzo".
Obviously I checked out his FB account as this individual had a close relationship with Enzo Ferrari. Luckily it was an open account so I could view all the other posts. To my surprise I noticed this specific post was placed twice. Most people reacted on the first post. But the 2nd post had another lenghty and interesting response by himself:
Alessandro Bellei Florini che uccello !
Rossano Candrini Si,Bellei,era anche Lui un personaggio.Mi fa piacere raccontarTi questo aneddoto.
In Ferrari si stava per la prima volta pensando di montare una trasmissione automatica su di un modello.Si era pensato al 400 gt 2+2.
Io in quel periodo avevo come auto una Opel Commodore coupe'iniezione 2.8 a sei cilindri con la trasmissione automatica.(auto piacevole e brillante da guidare)
Non esisteva una cultura del cambio automatico in italia.
Una mattina Gaetano,passa dalla mia officina e mi dice di andare con Lui a provare il prototipo automatico del 400 gt.
Saltai,letteralmente di corsa sul seggiolino del passeggero ed andammo lungo la via Emilia sino al primo paese,Castelfranco.
Stavano provando un monumentale cambio della Borg-Warner americana a tre rapporti con il convertitore di coppia.(credo che il blocco pesasse oltre 200 kg.+il peso dell'auto non da poco piu i duecento kg. Miei e di Gaetano,ed anche il 12 cilindri 4800 non faceva miracoli in accelerazione.
Florini che non era nato con i cambi automatici,risultava un po'impacciato,le manovre di kich dawn,non erano famigliari a Gaetano.Fermandosi ad un distributore di carburante,nel dirmi ogni male delle trasmissioni automatiche e mi chiese di guidare per il ritorno a Modena.
Feci fare una miglior prestazione a quella trasmissione e gli suggerii di chiedere una modifica con piu'rapporti.In sede di approvazione esecutiva l'auto usci con un automatico a quattro rapporti.Oggi gli automatici hanno conquistato anche da noi una importante quota di mercato e come gia'negli stati uniti ed in giappone sono le uniche trasmissioni esistenti.
Google English translation:
Yes, Bellei, he was also a character. I'm glad to tell you this anecdote.In Ferrari it was for the first time thinking of mounting an automatic transmission on a model. It was thought to 400 gt 2 + 2.At that time I had as a car an Opel Commodore coupe'injection 2.8 six-cylinder with the automatic transmission (car nice and bright to drive)There was no automatic transmission culture in Italy.One morning, Gaetano, passes by my workshop and tells me to go with him to try the automatic prototype of 400 gt.I jumped, literally running on the passenger seat and went along the Via Emilia to the first town, Castelfranco.They were trying a monumental change of the three-ratio Borg-Warner American with the torque converter (I think the block weighed over 200 kg. + The weight of the car was not more than two hundred kg. the 12 cylinder 4800 did not work miracles in acceleration.Florini who was not born with automatic transmissions, was a little awkward, the maneuvers of kich dawn, were not familiar to Gaetano.Fermandosi a fuel distributor, in telling me any evil of automatic transmissions and asked me to drive for the return in Modena.I made a better performance to that transmission and I suggested him to ask for a change with more. In the executive approval the car went out with a four-speed automatic. Today the automatisms have won an important share of the market and as already in the United States and in Japan they are the only existing transmissions.
How's that? He was partly involved with test driving the prototipo Automatica, see also this blog for reference:
https://erwin400.blogspot.com/2017/12/ferrari-400i-prototipo.html
But coming back to the first post and it's comments, I noticed also these responses:
As for Rossano, apparently he was running a tyre company in Modena and delivering directly to Enzo Ferrari, hence the good relationship. I found this article with another nice story:
https://www.lapressa.it/articoli/il_punto/il-gommista-di-ferrari-il-mio-ricordo-di-un-modenese-vero
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